Il termine bondola deriva forse dal latino botulu, budello, o da una voce arcaica d'ambito padano, indicante un oggetto di forma tondeggiante. Questi insaccati, infatti, si differenziano dai cotechini solo per la forma e la maggiore dimensione, determinate dalla confezione in vescica di maiale, che permette all'impasto di conservarsi fresco più a lungo.
Prodotto caratteristico è la bondola con la lingua, che consente la conservazione di questo taglio di carne, inserita intera nel cuore dell'insaccato o mischiata a pezzi all'impasto dopo una breve salmistratura. Da segnalare l'antica usanza contadina di consumare la bondola nel giorno dell'Ascensione, anche a titolo di protezione contro il morso dei serpenti.
Degna di nota, la Sagra della bondola che si tiene a Torrebelvicino, nella prima metà di maggio.