I più grandi cambiamenti nella coltivazione del frumento in territorio vicentino, sono legati all'opera di Nazareno Strampelli e alla battaglia del grano con la costituzione di varietà come Ardito, Mentana e San Pastore. Per il mais è il secondo dopoguerra il periodo in cui si assiste a uno dei più grandi mutamenti che determinarono la graduale scomparsa delle varietà a impollinazione libera: l'arrivo dagli Stati Uniti dei mais ibridi. Questi, grazie alla loro maggiore produttività, hanno rapidamente soppiantato le vecchie varietà, relegandole in piccole aree circoscritte del Veneto, come l'alto vicentino, la Marca trevigiana o la montagna bellunese.
Oggi si assiste a una riscoperta da parte del grande pubblico di tali produzioni e alla nascita di associazioni come il Consorzio Tutela Mais Marano e l'Associazione Conservatori Mais Biancoperla, costituitesi anche grazie all'azione di sensibilizzazione condotta dall'Istituto "N. Strampelli".
Altre potrebbero essere le varietà da valorizzare: dalle varietà a impollinazione libera di mais Rostrato e Fiorentino della provincia di Belluno, alle vecchie popolazioni e varietà di frumento tenero come il Piave, il Cologna e il Mentana, per le quali è in corso una promozione nel territorio, rivolta in particolare ad agricoltori e agriturismi.
Reputiamo queste iniziative importanti, in quanto in grado di valorizzare alcune delle produzioni tipiche più fortemente radicate nel nostro territorio, garantendo contemporaneamente la conservazione nell'ambiente di selezione e di adattamento, di una diversità genetica che deve essere considerata, a tutti gli effetti, un "patrimonio comune" da preservare per le generazioni future.