Il 45° parallelo, che attraversa la pianura Padana, è indicato come limite superiore dell'areale dell'olivo e questo spiega perché la sua coltura in Veneto dipenda da condizioni ambientali particolarmente favorevoli: come sul versante orientale dei Colli Berici, con epicentro a Nanto, dove la flora spontanea è addirittura di tipo mediterraneo, o sulla Pedemontana del Grappa, dove la collina di Pove gode di una situazione climatica particolarissima. Queste, le due zone storiche dell'olearia vicentina, riconosciute nell'ambito della Dop Veneto con le sottodenominazioni geografiche Colli Berici-Euganei e Grappa.
Poi, c'è una realtà olearia diffusa di pari passo alla vigna: nella Pedemontana dell'Altopiano di Asiago e sulle propaggini occidentali dei Monti Lessini, rispettivamente nelle zone dei vini Doc Breganze e Gambellara. La composizione dell'oliveto vede la prevalenza delle varietà più resistenti al freddo con apporti caratterizzanti di varietà locali: nel Grappa, Frantoio e Leccino (con apporti di Grignano, Pendolino, Maurino, Leccio del Corno e Padanina); nei Colli Berici, Leccino e Rasara (con apporti di Frantoio, Maurino, Pendolino, Marzemino, Riondella, Drop e Matosso).