Altri liquori

Kranebet, China Rossi, Amaro Asiago

Queste tre etichette sono l'eredità che ci giunge dalla Premiata Distilleria Fratelli Rossi, fondata nel 1868 da Giovan Battista Rossi, farmacista in Asiago, e per lungo tempo vanto dell'altopiano dei Sette Comuni. Il Kranebet è il prodotto più noto, ottenuto per distillazione di bacche di ginepro ed erbe alpine, in due versioni, a 46° e 40°, cristallino e secco, un «amaro bianco» com'è definito in etichetta. La China Rossi, a 30°, preparata secondo l'originale ricetta erboristica, rinvigorita con pappa reale, è «uno squisito liquore di proprietà toniche e ricostituenti», come recita l'etichetta storica, premiato più volte nelle esposizioni internazionali d'inizio Novecento. L'Amaro Asiago, è un distillato a 30° ottenuto per infusione di erbe e radici alpine. Queste tre etichette rientrano oggi nella proposta delle Antiche Distillerie Riunite, azienda che nel 1992 ha accorpato la Rossi d'Asiago all'azienda liquoristica Valbruna presso lo stabilimento di Ponte di Barbarano, in zona Colli Berici.

Le etichette storiche aprono una rassegna che conta: grappe del più vario genere, giovani e stravecchie, monovitigno (Cabernet, Prosecco, Amarone, Chardonnay, Moscato Rosa) e aromatizzate (ginepro, mirtillo, asperula, finocchiella, ruta, asparago, olivo); distillati d'uva di varietà tipiche come Moscato, Tocai Rosso, Vespaiolo e Fragolino; brandy e liquori d'ampia gradazione, dalle vodke agli snaps alla frutta; bagne alcoliche per l'alta pasticceria.

Distilleria Dall’Olio: Ginepral, Kumetto, China Cola, Amaro Cimbro

Altra azienda di spicco nella più recente storia dell'altopiano di Asiago è la distilleria Dall'Olio, fondata nel 1937. Al suo attivo diversi prodotti: alcuni di matrice alpina, come il Ginepral, distillato di bacche di ginepro, o il Kumetto, ottenuto per infusione dei semi di cumino, pianta spontanea dei prati, utilizzati anche in cucina come aromatizzante dei crauti e di altri piatti; d'impronta erboristica più generica erano invece i liquori China Cola e Ferro China Rabarbaro, tonificante e digestivo, e l'Aperitivo Auge.

Le prime tre etichette esistono ancora oggi sotto il marchio originale, rilevato nel 1963 dai fratelli Rigoni, titolari della ben nota azienda asiaghese, leader nel settore del miele. Alle tre etichette storiche si sono aggiunti l'Amaro Cimbro e lo Zabaione Ovo più, a base di miele, presentati come liquori tipici dell'altopiano. A questi si aggiungono una serie di distillati: la Grappa invecchiata Ortigara; la Melata di vite, connubio d'alambicco e alveare; le Grappe dell'Erborista, aromatizzate con erbe d'alta montagna, assenzio, genziana, asperula, mirtillo o frutti di bosco.

A incoraggiare una gita in altopiano, si segnala lo spaccio aziendale della Rigoni/Dall'Olio, aperto sulla passeggiata cittadina, la via IV Novembre, proprio di fronte allo storico Hotel Sporting.

Distilleria Boschiero: Genziana e Prugna di Thiene, Amaro Breganzino

La distilleria Boschiero, fondata nel 1850 in quel di Fara Vicentina, poi trasferitasi a Thiene, ha una vetrina di grappe e liquori di vario genere e variopinte etichette, con specifica rinomanza per una Genziana, a 21°, ottenuta per infusione delle radici della pianta alpina, e una classica Prugna, a 40°.

Da segnalare anche l'Amaro Breganzino, a 40°: "un infuso di 12 erbe e radici," – come si legge in etichetta, – «preparato secondo un'antica ricetta dei monaci del Tibet»; il marchio, rilevato dai Boschiero, è quello della distilleria Pio Battistello, fondata nel 1890 a Breganze.

Amaro di Lonigo

È un liquore a 30° ideato e prodotto dall'erborista Alberto Cenghialta, che ha bottega in viale Trieste, a due passi dal Teatro Comunale. La composizione dell'amaro rimanda alla tradizione locale e nella fattispecie alle doti di un'essenza officinale presente sui Colli Berici, il cosiddetto menego-maistro, appellativo popolare dell'assenzio (Arthemisia absinthium), stomachico d'ampia efficacia, aperitivo e digestivo, efficace perfino contro il mal di mare.

Depurativo Antartico

È un prodotto unico al mondo, analcolico, senza zucchero né conservanti, legato alla tradizione e nello stesso tempo proiettato nel futuro, come dichiara con orgoglio il titolare dell'azienda Balestra & Mech di Orgiano. Protagonista della vicenda è una famiglia originaria delle Langhe, che nel 1911 avvia la produzione di amari e decotti curativi venduti con gran successo nelle piazze della regione: cavallo di battaglia della ditta era il Fernet Balestra che ha oggi come erede il Depurativo Antartico, cosiddetto per l'impiego di un'alga di quel freddo mare coadiuvata da 19 erbe officinali, digestivo e disintossicante, una panacea per i fisici stressati, distribuito nel circuito delle farmacie e delle erboristerie. Nella stessa linea, la Decotheriaca Veneta, rivisitazione di un rimedio già conosciuto nell'antica Roma e gelosamente tramandato dagli speziali della Serenissima. Anche questo rigorosamente senza alcol, zucchero e conservanti.

Il liquore Girolimino dei Padri di Monte Summano

Si legge sulla retroetichetta: «Il Monte Summano, dai tempi remoti era conosciuto per la rarità e la ricchezza della sua flora. Il naturalista Leopoldo Falda la classificò in 370 generi, 820 specie e 73 varietà. Fin dal 1452 i Girolimini della Congregazione del Beato Pietro Gambacorta, annoverando tra loro insigni cultori dell'arte botanica, nel loro monastero o, cima al monte, preparavano fragranti infusi per i pellegrini che salivano al santuario per impetrare Grazie. La tradizione si tramandò attraverso i secoli e, con il ritorno dei Frati al Summano nel 1849, Priore P. Luigi M. De Stefanis, si riprese la fabbricazione del liquore GIROLIMINO con gli infusi delle erbe del Summano, secondo l'antica originaria ricetta, e continuò con Padre Francesco Gruba di Chwaszcyno Danzica, ultimo dei Girolimini, vissuto a Santorso dal 1927 al 1969.

Dal 1961 il liquore viene prodotto a Santorso (Vicenza) in via dell'Olmo 10 da Renato Zanella, unico depositario e continuatore della tradizione artigianale "girolimina"». Questo fino a qualche tempo addietro, prima che l'interessato, ex custode del monastero, si ritirasse dall'attività.

Oggi l'amaro Girolimino vive di due diverse realtà. La prima è quella amatoriale, nelle famiglie della zona, secondo ricette di tradizione personale, e in questo ambito va inquadrata l'iniziativa del Gruppo Amici della Montagna, che produce qualche decina di litri di Girolimino in occasione della festa della Madonna del Summano, nella seconda metà d'agosto, per farlo degustare a quanti varcano la soglia della baita Genzianella. La seconda realtà, commerciale, fa invece capo alla ditta Marangoni di Santorso che, in accordo con il parroco, depositario della ricetta, fa produrre l'amaro da un'azienda specializzata e lo distribuisce per la vendita a una decina di esercizi e locali pubblici della zona.

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